Gli Insetti e Patogeni
delle piante Forestali della Sicilia

 

 

Radiografia dei boschi siciliani


In ogni provincia i boschi hanno caratteristiche assai diverse per età, grado di copertura, struttura e composizione del soprassuolo, ecc., per cui spesso appaiono a densità disforme potendo essere costituiti in parte da cedui disetanei, in parte da piante di alto fusto, e ancora da impianti artificiali, con piante a rapido accrescimento e da possibili reimpianti.
Nell'ambito regionale i boschi puri nelle diverse forme di proprietà rappresentano il 45,6% della superficie complessiva e sono costituiti da latifoglie e da conifere. Fra le latifoglie prevalgono gli eucalitti delle provincie di Enna e Caltanissetta, seguono il cerro nelle provincie di Messina e Catania e le sugherete presenti con buoni appezzamenti in quasi tutte le provincie. Le formazioni pure di conifere sono costituite in prevalenza da pini mediterranei che si trovano in maggioranza nelle provincie di Messina, Palermo e Trapani. I boschi misti, invece, interessano il 54,4% della superficie boscata regionale ed hanno distribuzione ubiquitaria.
Per la conservazione di questo patrimonio il ministero Agricoltura e Foreste, su scala nazionale, ha avviato una serie di rilevazioni con il cosiddetto «Progetto Indefo», per conoscere, tra l'altro, la densità, la distribuzione delle varie essenze arboree, gli effetti degli inquinamenti e le diverse patologie che colpiscono le piante forestali, ed ora questo progetto è stato ribatezzato «Programma CON.ECO.FOR», cioè Conoscenza Ecologica delle Foreste. Il bosco è un bene che deve essere protetto, da qui il rinato interesse per la salvaguardia delle piante forestali che nelle diverse stazioni presentano un diverso stato vegetazionale. Ai vari progetti Indefo la Sicilia ha aderito, ed una delle ultime direttive ministeriali che riguardavano le patologie delle piante forestali è stata sufficientemente avviata.
Si premette che pochi istituti universitari occasionalmente si interessano delle fitopalogie forestali, mentre col Progetto Indefo si è cercato di avviare, anche in Sicilia, un'indagine per la conoscenza dello stato di salute dei nostri boschi. Il progetto del Ministero in pratica si articola nella designazione di specifiche aree di saggio in «punti bosco» precedentemente individuati, mettendo sotto osservazione almeno 30 alberi con diametro del tronco a petto d'uomo superiore a 12 centimetri.
Dalle osservazioni compiute e dai rilevamenti effettuati, quali sono in definitiva le malattie e le avversità che colpiscono maggiormente i boschi siciliani? Quali altre malattie potrebbero essere una pericolosa minaccia alla
loro stessa sopravvivenza? Sono tutte chiare le cause delle malattie che abbiamo osservato anche negli anni passati? E le piogge acide, di cui tanto si è parlato altrove, hanno arrecato danni in Sicilia?
Cercheremo di dare una risposta a queste domande, distinguendo malattie da insetti, malattie da crittogame e da cause incerte. Prima di entrare in argomento alcune brevi precisazioni. Le malattie delle piante non sempre sono di facile diagnosi, ad eccezione di poche conosciute da tutto il personale di campagna come il cancro del castagno, la processionaria del pino e della quercia, gli attacchi di oidio e di afidi. Per il resto occorre l'ausilio di personale specializzato. Per una più efficiente indagine fitopatologica ci si augura che l'Amministrazione Forestale si doti di idonei strumenti di lavoro e di personale autonomo, onde seguire meglio, come in atto fanno altre Amministrazioni, tutte le questioni inerenti la diagnosi ed i mezzi di lotta adeguati.
Malattie da insetti
Una infestazione che ormai si protrae da svariati anni si riferisce alla Phoracantha semipunctata, un cerambicide che attacca gli alberi adulti di eucalitto in particolare in provincia di Enna e Caltanissetta. Questo insetto ha arrecato parecchi danni specialmente nelle zone più siccitose e più calde. Le piante che vivono alle quote più alte ed in terreni profondi sono le meno attaccate, a differenza di quelle che vivono a quote più basse ed in zone più calde. Il caldo favorisce lo sviluppo dell'insetto che scavando lunghe e tortuose gallerie nel legno attacca le piante meno affermate.
Tra gli eucalitti sono più attaccati quelli a legno bianco come la specie E. gomphocephala. Gli attacchi non si manifestano quasi mai nei polloni, pertanto il principale metodo di lotta consiste nella ceduazione. I polloni vigorosi e resistenti offrono all'insetto un habitat poco idoneo al suo sviluppo larvale essenzialmente xilofago, a differenza dell'adulto che è nettarifago. Un altro insetto che attacca platani, pioppi quercie ed anche eucalitti è il Perdilegno rosso, Cossus cossus, un lepidottero nocivo allo stato larvale che attacca la base dei tronchi sino a due metri di altezza, scavando nel legno lunghe e tortuose gallerie. La larva è grossa e rossiccia, da qui il nome di «perdilegno rosso».
Altri insetti xilofagi che attaccano le piante forestali sono il Cerambyx cerdo, un cerambicide osservato un po' ovunque nei boschi maturi di lecci, mentre un altro cerambicide appartenente al genere Saperda ha invece colpito le quercie del Demanio S. Adriano, nella valle del Sosio in territorio

Agostino Gatto

redazione

 
 

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