Le Piante spontanee siciliane in cucina

Guida al loro riconoscimento ed utilizzazione

 

I Cavoli selvatici


Cavuliceddi, mazzareddi e sinapiddi

Un posto importante nella cucina popolare è occupato da una vasta schiera di piante appartenenti alla famiglia botanica della Crucifere o Brassicacee ed il detto " andare a cavuliceddi" è testimonianza della loro ubiquitarietà e quindi del loro possibile impiego in cucina. Dal livello del mare alle zone montane non c'è specie che non abbia una propria utilizzazione locale.

Se un primo piatto "con cime di rape" può essere la proposta culinaria anche dei migliori ristoranti, la più modesta "frittata di mazzareddi" anche se piatto povero, rappresenta una vera leccornia che nella tavola moderna può trovarvi posto,
riportandoci ad un sapore antico e a gusti di altri tempi.
I "cavuliceddi con la salsiccia" rappresentano tra tutti il piatto top della cucina popolare siciliana e forse il piatto più importante per questa umile verdura dal gusto amaricante , a tutti ben accetto. Le specie di brassicacee spontanee di impiego culinario sono diverse e varie, per cui, bollite, condite con olio, leggermente soffritte,previa bollitura, e con amalgama di un'acciuga salata, come frittata di verdura, etc. sono alcune delle possibili pietanze proponibili e tutte di buon effetto nella cucina siciliana tradizionale.
Erba cornacchia, arabetta, erba di Santa Barbara, crescione, dentaria, billeri, borsapastore, erba storna, biscutella, lepidio, nasturzio, cavolo selvatico, senape, rucola, miagro, erucastro, ravanello, romolaccio, rafano, etc. sono alcuni dei nomi volgari che indicano le diverse specie e a cui può corrispondere un nome dialettale specifico o generico, segno questo dell'uso di ogni specie per la preparazione di una determinata pietanza e quindi la bontà della specie dal punto di vista alimentare. Tutte le brassicacee si può dire che abbiano un "buon indice di edulità", quindi trattasi tutte di erbe mangerecce , note ed arcinote da sempre. Durante una passeggiata , anche fuori porta, è possibile fare incetta di "cavuliceddi", per cui al piacere del
contatto con la natura, si aggiunge quasi sempre il piacere del riconoscimento di questa o quell'altra specie ed in ultimo anche il piacere culinario: La pulizia certosina delle verdure raccolte, l'operazione della cottura e gli aromi che si diffondono nella cucina e che presto prenderanno tutta la casa, sono sensazioni indescrivibili che fanno da contorno al mero piacere culinario. Il consumo delle verdure deve essere un piacere e con le verdure selvatiche si prova un piacere diverso dalla verdura comprata nell'ortolano vicino casa...
 

redazione

 

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