La rassegna delle specie descritte non è certamente esaustiva delle specie siciliane note di interesse culinario, perché ad esse, secondo le tradizioni locali, se ne possono aggiungere molte altre e quindi il numero delle "erbe" potrebbe essere suscettibile di variazione, così come pure le pietanze che si possono preparare. Se quelle descritte si possono considerare le specie principali utilizzate per la preparazione di sfiziosi manicaretti, molte altre piante possono entrare a far parte per la preparazione di speciali e particolari pietanze. La preparazione di una pietanza con le erbe selvatiche ha radici profondissime e antiche, quando dalla natura si utilizzava tutto. La gente prima abitava di più la campagna e da essa traeva tutti i possibili sostentamenti culinari, utilizzando le diverse erbe di stagione. L'uso dei cardi selvatici, dei giovani getti di tamaro o di stracciabrache , e di tante altre erbe possono apparire oggi un ripiego alla cultura culinaria delle mense moderne ricche di ortaggi che non rispettano i cicli stagionali perché coltivati in serra, ma questo era il nostro passato e questi erano gli usi in voga dai nostri predecessori.
Le piante spontanee hanno tutte un proprio uso, sia primario che secondario o marginale e a mò di esempio si possono ricordare i frutti di agnocasto (Vitex agnus-castus) utilizzabili come succedanei al pepe, i petali della calendula utilizzabili come succedaneo allo zafferano e i fiori dell'Albero di giuda (Cercis siliquastrum), utilizzabili al pari delle infiorescenze della robinia. E ancora, il camedrio (Teucrium flavum) può essere utilizzato quale succedaneo al the , le foglie di carota selvatica (Daucus carota) possono esser€ impiegate per aromatizzate le insalate di stagione e il Cipollaccic (Leopoldia camosum) si può impiegare per la preparazione di minestroni € frittate tuttosapore, i giovani rametti di equiseto preliminarmente bolliti possono essere impiegati per la preparazione di frittate similari alle frittate di asparagi, le cime di farinaccic (Chenopodium album) possono essere impiegate in minestroni dal gustc campagnolo e non ultimo i bocci fiorali di Favagello ( Ranunculus ficaria) e di Crespino (Sonchus arvensis) previa salatura, possono essere impiegati al pari dei più rinomati capperi. Senza falsa retorica l'elenco è interminabile e continuando nella descrizioni di altre usanze locali si può ricordare che la Salvastrella (Sanguisorba spp.) può trovare impiego nella preparazione di speciali "salse verdi", la menta acquatica trova impiego analogo alla menta comune , le foglie giovani dell'olmo possono trovare impiego come gli spinaci in determinate preparazioni, i giovani getti di Santoreggia (Satureja spp.) possono essere impiegati nella cottura dei legumi, conferendo alla pietanza un gusto particolare, e così via dicendo...
Purtroppo la stampa ci informa che molte persone ogni anno sono state vittima di sgradite intossicazioni, per avere consumato questa o quella particolare erba che ritenevano buona, in verità si trattava di specie similari che causano effetti collaterali non sempre positivi, allora il consiglio che si vuole dare in questa sede è quello di avvicinarsi sì alla natura, ma con tanta precauzione e principalmente con un buon bagaglio culturale.
Per l'uso delle erbe spontanee in cucina non si addice l'improvvisazione, ma una conoscenza almeno elementare delle specie che si devono impiegare, poiché molte piantetossiche sono simili ad alcune piante buone e questo può trarre in facili inganni. Quindi raccogliere solo le piante che si conoscono e non avventurarsi in sperimentazioni scriteriate.
Può essere in gioco, purtroppo, la nostra salute.
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