I GRANDI ALBERI DI SICILIA

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GLI ALBERI MONUMENTALI NEL CONTESTO DEL PAESAGGIO VEGETALE SICILIANO
 

IL PAESAGGIO DELLE COLTURE ARBOREE TRADIZIONALI


Il paesaggio del mandorlo


Un'altra specie legnosa coltivata più o meno intensamente nell'Italia mediterranea, che contraddistingue in modo straordinario il paesaggio colturale è il mandorlo (Prunus dulcis). Si tratta di un albero da frutto con foglie lanceolate e chioma rada e irregolare, formata da ramificazioni espanse che si dipartono da un tronco contorto, spesso spiralato, rivestito da una scorza rugosa grigio-brunastra. Il mandorlo, insieme all'olivo e a poche altre specie minori è uno dei principali protagonisti del paesaggio agrario siciliano al quale imprime caratteri inconfondibili soprattutto nel periodo invernale allorquando i nudi rami vengono coperti da migliaia di fiori bianchi o rosati. La sua presenza è particolarmente significativa nella provincia di Agrigento, dove i mandorli si presentano in sfolgorante e precocissima fioritura al cospetto delle grandiose testimonianze della storia e dell'arte, sulle pendici dell'Etna, nel siracusano, nel ragusano, così come in tante altre parti dell'Isola.Copiosa fioritura del mandorlo nella Valle dei Templi di Agrigento
Originario dell'Asia occidentale, dall'Anatolia fino all'altopiano del Pamir, il mandorlo venne introdotto prima in Cina, poi in Grecia e successivamente in altre aree geografiche come in Francia, in Spagna e in tutti gli altri paesi del Mediterraneo. Più recentemente è arrivato anche in America. Alcuni autori affermano che esso fu introdotto in Sicilia dai Fenici, dalla Grecia, tanto che alcuni
antichi autori romani, tra cui Catone, lo chiamavano con il nome di nuxgraeca (noce greca).
Splendide e singolari tradizioni mitiche di origine frigia si fanno convergere sul mandorlo, collegandosi con più remote reminiscenze semitiche: nel mito di Attis il mandorlo amaro diventa simbolo del dolore umano, dal quale può germogliare tuttavia una nuova prodigiosa fecondità di vita. Nel mito di Cibele il mandorlo è l'albero vigilante, destato dal freddo sonno invernale, che fiorisce splendidamente dal sangue della Grande Madre degli Dei.
In Sicilia il mandorlo fiorisce prima rispetto al resto d'Europa, da gennaio a febbraio, periodo in cui nella Valle dei Templi di Agrigento si celebra la famosissima sagra del mandorlo in fiore, che rappresenta un perfetto connubio tra lo spettacolo del folclore siciliano e quello offerto dalla natura. Relativamente a quest'ultimo, sono molto espressive le parole di Giacomini (1975) "Quando la Valle dei Templi si trasfigura in questo trionfo di alberi fioriti sembra diventare il simbolo della magnifica inestinguibile vitalità della natura, il simbolo del rinascere incessante della vita col ritorno della primavera mediterranea" (Ph 9).
La precoce fioritura di quest'albero, largamente coltivato in varie parti dell'Italia mediterranea, ricorda da secoli alle generazioni il riavvicinarsi della stagione primaverile. Il ruolo di questa specie, che scandisce meravigliosamente l'alternarsi delle stagioni, è profondamente conosciuto dai siciliani e, in genere, dagli abitanti delle altre regioni meridionali.
Gli esemplari monumentali censiti ricadono nel comune di Milena (Caltanissetta), dove vive con uno dei mandorli più longevi della Sicilia, con circonferenza massima di 3,50 metri, e in provincia di Agrigento. Per quest'ultimo territorio si ricordano il mandorlo di S. Crispino (San Giovanni Gemini) e il mandorlo amaro (Prunus dulcis var. amara) del Santuario di Rifesi, entrambi con circonferenza massima di metri 2,70. Un altro vetusto individuo si trova sulle Madonie, lungo la SS 120 tra Geraci Siculo e Gangi.
 

 

 

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