Città di montagna, citta di nobile cultura e città d'arte. Nicosia, appolaiata sulle ultime pendici dei Nebrodi. Da qualche direzione arrivate, sia dall'autostrada Catania-Palermo che dalla costa settentrionale (Mistretta), seguite le indicazioni che vi portano al centro. Arriverete in una piazza che vi suggerirà immediatamente la dimensione della città. Un'eleganza sobria, un ritmo compositivo puro, scandito dalla maestà del settecentesco Palazzo di Città e dall'altra parte dalla Cattedrale di San Nicola, sede vescovile, con all'interno il famosissimo e antico tetto ligneo dipinto, attrazione di Nicosia, che oggi è possibile vedere in una proiezione virtuale, e il grande crocifisso denominato"Padre della Providenza". Sul centro cittadino domina la basilicata di Santa Maggiore, che cela, dietro un fastoso portale barocco, tesori d'arte: la cinquentesca "cona" di Antonello Gagini, il trono di Carlo V, una Madonna col Bambino attribuita al Laurana. Ricca di tesori d'arte è pure la vicina Chiesa di San Vincenzo Ferreri, con gli affreschi dello volta sui Santi Vincenzo, Domenica e Tommaso del Borremans. Se poi volete salire alla Chiesa del Santissimo Salvatore, che si erge solitaria sopra le case sul ciglio di un precipizio di arenaria, con il suo portico in puro stile romanico, potrete abbracciare l'intero panorama di Nicosia, con tutti i palazzi nobiliari per cui fu soprannominata la città dei 24 baroni. Un'altra salita, quella "del Carmine", vi farà entrare nella quiete composta di una chiesetta con un magnifico tabernacolo in legno intarsiato di madreperla e avorio e le tele secentesche dello "Zoppo di Gangi".
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