Testimone ben visibile del passato è la Rocca Normanna, antico castello risalente al 1072, che sovrasta, dall’alto della rupe, la valle del Simeto e la e la cittadina della quale è diventata simbolo.Lo stemma della città è una torre tronco-conica merlata, con ai lati due ceraste(serpenti alati). L'economia prevalente è quella agricola, con rigogliosi agrumeti, le cui arance vengono esportate soprattutto all'estero; notevole incremento ha avuto l'attività terziaria in genere ed in particolare quella artigianale, con la lavorazione del ferro battuto, della ceramica, della pietra lavica ceramica, che negli ultimi anni ha varcato i confini nazionali, partecipando a mostre internazionali in Giappone, Germania, Canada, Stati uniti d'America, risultato delle capacità dei valenti artigiani che operano in città. in questi ultimi anni è diventato meta di turisti italiani in quanto possiede sulla collina belvedere un patrimonio incommensurabile d'arte e di cultura. Di origini assai remote , la rocca di Paternò fu sicuramente abitata sin dall'età di Thapsos, che va dal 1050 all'850 a.C.. Dai cocci di ceramica trovati sulla collina e dai reperti archeologici si può stabilire che dal decimo secolo secolo all'epoca normanna la collina è stata sede di insediamenti umani. Il territorio di Paternò, dalle pendice del monte Etna fino all’estreme propaggini della Pianura di Catania, racchiude terreni particolarmente fertili i quali hanno permesso alla cittadini di diventare un’importante centro di produzione agricola. Gli agrumi hanno trovato il loro habitat ottimale, raggiungendo una diffusione tale da garantire il primato della maggiore superficie investita a questa coltura, tra i Comuni della Sicilia.
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