Il borgo si sviluppò con l'insediamento in valle San Giacomo dei frati Benedettini, che fondarono un monastero nella vigna "Ursina", dove sorgeva anche una chiesa dedicata a San Giacomo. Il toponimo più antico di Zafferana è "Cella", che indicava la stessa contrada denominata San Giacomo. Il toponimo Zafferana si rileva invece in alcune carte del 1694. Il suo significato deriverebbe dall'arabo "Zafarana", ossia contrada ricchissima di acqua. Un'altra ipotesi fa derivare il nome del paese dall'arabo "Zaufanah", ovvero "giallo", per le grandi estensioni di ginestre che si trovano nel suo territorio. Altra teoria ammette la possibilità che il paese è stato così battezzato per le sue coltivazioni di zafferano. Il primo nucleo abitato si sviluppò verso la fine del 1600 attorno alla chiesa di San Giacomo. Nel 1792 la lava dell'Etna divorò numerosi frutteti e vigneti della zona. In quell'occasione i fedeli portarono in processione il simulacro della Vergine Maria invocando il miracolo di bloccare la forza distruttrice del vulcano. La colata si fermò a poche centinaia di metri dal paese. Nel 1818 un violento terremoto colpì il paese, distruggendo numerose abitazioni e mietendo 34 vittime. Nel 1820 Zafferana divenne comune autonomo.
Economia:
Prodotti agricoli: uva, pere, mele, pesche, castagne, funghi Industrie e aziende: industrie di prodotti caseari, aziende produttrici di miele, alberghi, strutture sportive, impianti turistici. Artigianato: sviluppato il settore della lavorazione della pietra lavica e del legno.
Beni monumentali:
I monumenti di Zafferana Etnea sono prevalentemente in stile barocco. Notevole è la Chiesa Madre, ricostruita dopo il terremoto del 1817 ed intitolata alla Madonna della Provvidenza; è fiancheggiata da due campanili gemelli e la sua facciata, in pietra bianca, contrasta in maniera suggestiva con la nera scalinata in pietra lavica. Al suo interno vi si conservano alcune opere del locale pittore Giuseppe Sciuti (1834-1911). In stile liberty è invece il Palazzo Comunale dove sono conservate altre mirabili opere di G.Sciuti. Altri monumenti da ricordare sono la Chiesa della Madonna delle Grazie, il Parco Comunale, la Villa Manganelli, la Villa Gravina e la Villa Tripi.
Zafferana Etnea oggi:
Anche in questo secolo le eruzioni dell'Etna hanno più volte minacciato Zafferana Etnea, senza mai, però, arrecare significativi danni. Proprio all'Etna Zafferana deve la sua fortuna. Il turismo è infatti una delle sue principali fonti di reddito (18.000 presenze alberghiere annue). Nel settore dell'artigianato notevole è la produzione di souvenirs che incontrano il favore dei turisti. Sviluppata è anche l'agricoltura.
Biblioteche e Musei:
Biblioteca comunale "Francesco Guglielmino".
Altre informazioni:
Gastronomia: le paste di mandorla, gli sciatori al cioccolato, il coniglio alla cacciatora e vari piatti a base di funghi.
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