'A DISA

 

Pianta erbacea perenne, la disa cresce in forma cespugliosa, spesso molto densa con cespi di diametro anche superiore al metro ed infiorescenze d'analoga altezza.
Appartenente alla famiglia botanica delle Graminacee, il suo nome scientifico è "Ampelodesmos mauritanicus" che etimologicamente significa "legame" - desmos - "per la vite" - ampelos - che si trova in Mauritania - mauritanicus - paese nel quale è stata ritrovata per la prima volta che poi è stata descritta scientificamente.
Trattasi di pianta molto comune in tutta la regione mediterranea, presente generalmente nelle aree costiere dal Conero al Gargano, dalla Maremma alla Calabria, in Sicilia, in Liguria, in Sardegna ed in Corsica ed in tutti i Paesi che si affacciano nel Mediterraneo. La pianta è presente anche in Umbria, nelle aree adatte.
L'ampelodesma - o disa - cresce in svariati ambienti, del livello del mare sino a circa mille metri di quota, sia nell'area mediterranea vera e propria che nell'area sub-montana o del castagno, nei pendii pietrosi e nelle stazioni secche.
L'habitus vegetazionale cespitoso consente alla pianta una elevatissima resistenza e al caldo e al fuoco, sicché in molte aree la sola specie vegetale che sopravvive e compone un particolarissimo paesaggio vegetazionale è l'ampelodesma, che costituisce " 1'ampelodesmeto".
Le foglie della disa di consistenza coriacea e rigida sono piane e rugose, larghe sino a 5 millimetri. Dall'inserzione al cespo verso la punta tendono ad assottigliarsi, mentre i bordi si presentano leggermente revoluti, convessi e molto taglienti. Le foglie adulte, in piante ben conformate, superano il metro di lunghezza e sono di colore verde lucido di sopra e più opaco di sotto.
L'infiorescenza è una pannocchia ampia, di forma piramidale, con spighette molto dense portate da uno stelo alto più di un metro.
La disa è stata ed è ancor oggi una pianta molto utilizzata nei lavori agricoli e quindi l'etimologia del termine "ampelodesmos" ben si addice a questa pianta che trova largo impiego per le legature in agricoltura.
La raccolta delle foglie, da praticarsi con la falce, si può attuare in tutte le stagioni, anche se più indicati sono i mesi primaverili, prima della comparsa delle infiorescenze. Incidentalmente si può dire che la raccolta migliore si attua tra febbraio e marzo e che gli agricoltori avendo già potato le viti utilizzano la disa per la legatura dei nuovi e dei vecchi tralci ai relativi supporti. Per la raccolta delle foglie di disa dal cespuglio, aiutandosi con la falce, il disaloro con una mano raccoglie tutte le foglie che possono stare nel palmo della mano e con l'altra opera con la falce. Le foglie cosi tagliate vengono legate a mazzetti e quindi i diversi mazzetti, a loro volta legati sempre con la disa, compongono un fascio. Circa l'uso delle foglie di disa per le legatura, il mazzetto tagliato del cespo viene prima scrollato, trattenendo le foglie più lunghe allo scopo di togliere quelle più piccole e quindi si legano, utilizzando sempre le medesime foglie come legaccio dei mazzetti.
La disa raccolta per uso agricolo si fa essiccare per essere conservata nei magazzini e prima dell'uso si fa ammorbidire immergendola in acqua per parecchie ore. In questo modo la foglia assume la consistenza giusta di morbidezza che ne favorisce l'ottimo impiego nei diversi lavori agricoli.
La disa raccolta per la produzione del criniu, prima di essere immesse nelle "macchine del criniu" doveva essere parzialmente essiccata, per poter subire meglio l'operazione di sfibratura da parte delle macchine.

 

 

 

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