Il territorio comunale, esteso kmq. 211, 73, abbraccia lineamenti morfologici diversi che variano dalle pianure costiere, alle forme orografiche aspre ed accidentate che caratterizzano le aree interne; si estende a cavallo della principale dorsale peloritana e viene così diviso: - versante tirrenico;
- versante ionico;
- promontorio Faro Superiore-Ganzirri.
Lungo questi versanti si sono instaurati una serie di bacini idrografici sottesi da linee di deflusso prettamente torrentizie, le quali convogliano acque e detriti rispettivamente nel mare Tirreno e nel mare Andando da ovest verso est sul versante tirrenico (Tab. 1) si trovano n. 22 bacini idrografici il più esteso dei quali risulta essere quello del torrente Tarantonio (kmq. 8,22). Sul versante ionico ricadono n. 44 bacini idrografici, il più esteso dei quali risulta essere quello del torrente Santo Stefano (kmq. 16,86).
La Tab. 2 evidenzia che più del 70% dei bacini ha una superficie inferiore a kmq. 3 e solo il 3% supera i 10 kmq.; se raffrontati ai bacini delle fiumare che caratterizzano la provincia di Messina (Simeto kmq. 100; Mazzarà kmq. 140 ecc.) si rileva che trattasi sempre di modeste o modestissime entità idrografiche.
Nel tratto in cui attraversano la città, i torrenti Annunziata, S. Licandro, Giostra, Trapani, Boccetta, Portalegni, Zaera, Bonsignore, Oreto, Gazzi, sono stati ricoperti e trasformati in importanti assi viari.
Questo insieme di linee di impluvio torrentizie, a pendenza sempre elevata, che attraversa spesso zone sia intensamente urbanizzate che altamente erodibili, assieme ad un dissennato intervento antropico, rendono estremamente fragile e quasi tutto a rischio idrogeologico, il territorio di
Messina.
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Relazioni e schede dei Geologi: A. Natoli, B. Copat, S. Down, E. Cumbo, F. Rubino, A. Ucosich, A. Paratore, G. Bellomo, M. Costanzo, D. Travaglia
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