GENERALITÀ

II Bosco di Santo Pietro si estende a sud-ovest del territorio comunale di Caltagirone, in un tipico paesaggio dell'entroterra siciliano caratterizzato da "plateaux" sabbiosi, geologicamente inclusi tra le aree marginali meridionali del complesso montuoso dei Monti Erei.
Caltagirone dista circa 70 Km da Catania e circa 150 Km. da Palermo ed è raggiungibile lungo la S.P. n 117 bis - Enna-Piazza Armerina- San Michele Ganzaria -, con uscita appunto a San Michele Ganzaria per chi viene da Palermo, mentre per chi viene da Catania lungo la strada a scorrimento veloce Catania-Gela, con uscita a Caltagirone.
Caltagirone è considerato uno dei più antichi insediamenti urbani della Sicilia, abitata già dai Sicani ed ubicata in zona nodale per le comunicazioni tra i versanti orientali ed occidentali dell'entroterra siciliano, in posizione di controllo viario tra i monti della Sicilia centrale, i monti della Sicilia orientale ed anche i monti della Sicilia meridionale. Tale posizione è considerata area cerniera tra le aree geografiche della Piana di Catania, della cosiddetta Piana di Gela e non ultimo anche per il Tavolato dei monti Iblei. In particolare l'ampia vallata del Fiume Caltagirone dà la netta percezione del confine e della contrapposizione tra il versante creo, brullo e pascolivo, ed il versante ibleo, molto più ricco agronomicamente e ben ordinato anche pedologicamente.
Rimandando ai testi più specialistici per la parte storica di questa importante area della Sicilia denominata "area calatina", il Bosco di Santo Pietro, oggetto della presente trattazione, rappresenta un biotopo interessante nel contesto territoriale, definito da taluni "biotopo complesso e disomogeneo", caratterizzato da formazioni miste di sughero e leccio, con aspetti vegetazionali di macchia aperta e di gariga, all'interno dei quali si possono rilevare elementi floristicamente significativi
Il bosco originario ha purtroppo negli anni subito parecchie decurtazioni e della superficie iniziale di circa 25.000 ettari stimati nell'anno 1169, oggi supera di poco i 2.000 ettari, e la sua conservazione come bene collettivo è stata prima attivata a mezzo la demanializzazione come demanio comunale Demanio civico di Santo Pietro - e poi più concretamente suggellata nel 1991 allorquando l'area è stata inserita nel "Piano Regionale delle aree protette dell'Isola".
Si tramanda che fu Re Ruggero "Il Normanno" a concedere questo "Bosco", nel 1143 alla cittadinanza di Caltagirone come ricompensa per l'aiuto dato a sconfiggere l'ultima schiéra di mori, saraceni, che si erano arroccati in una vicina altura.
L'area boscata faceva parte della immensa baronia di Fatanasimo, sino al confine con Regalseme, e successivamente con lo smembramento della baronia, intorno al XIV e XV secolo, si tramanda che i diversi territori, dopo la parte concessa ai calatini (caltagironesi) fedeli, furono prima incorporati e poi concessi ai comuni di Comiso, Vittoria, Biscari, Licodia ed anche Grammichele.
Dopo un lungo periodo di vuoto storico i documenti disponibili, relativamente al Bosco di Santo Pietro, attestano che nel 1901 un'ordinanza comunale dichiarò l'ex feudo normanno, esteso già circa 10.000 ettari, un bene demaniale di Caltagirone e nello stesso anno il Consiglio Comunale acconsentì la ripartizione di alcuni lotti demaniali, circa 1.300 ettari, ai cittadini poveri perché li coltivassero. Altre "quotazioni" o assegnazioni di terre si fanno risalire al 1939 ed al 1952 con una ulteriore assegnazione di circa 930 ettari di terre, facendo ridurre la originaria superficie demaniale a circa 2.200 ettari.
L'area boscata arrivava a lambire la parte sud-orientale della città di Caltagirone e da sempre quest'area è stata considerata una delle più estese formazioni a macchia mediterranea della Sicilia centrale, caratterizzata dalla nobile e non trascurabile presenza della quercia da sughero.
È stata prima la cosiddetta "quotazione" e dopo lo sfruttamento per usi civici che ha contratto notevolmente il bosco originario e quello che resta oggi è il retaggio di una gestione spesso sconsiderata e scriteriata del bene bosco il più delle volte considerato un bene di second'ordine.
 

 


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