FATTORI BIOTICI (fauna e flora)
CASTAGNO
Castanea sativa
Famiglia Fagaceae
Albero deciduo, monoico e longevo, il castagno cresce bene su terreni non calcarei, ben drenati e acidi, per lo più nello stesso orizzonte della roverella. E questa la ragione per cui negli Iblei si trova prevalentemente sui terreni vulcanici di Buccheri. Produce verso i 25 anni di età ma raggiunge la massima produzione a 50 anni, formando dei boschi puri o misti governabili a ceduo o a fustaia. Le foglie hanno il margine seghettato e l'apice acuminato. I fiori compaiono in primavera dopo le foglie; quelli maschili sono raggruppati in infiorescenze a spighe lineari, quelli femminili sono solitari e si sviluppano alla base delle infiorescenze maschili. I frutti sono dei ricci che a maturità si aprono in quattro valve e lasciano cadere da 1 a 3 castagne. In riferimento all'origine, il castagno potrebbe essere indigeno dell'Italia. A tal proposito, Scuderi (1825) e Strobl (1880) affermavano che il castagno fosse indigeno dell'Etna, dove peraltro vive un castagno monumentale di 2000 anni (Castagno dei Cento Cavalli, Sant'Alfio - CT). Più in generale possiamo affermare che la specie, spontanea nel Terziario, sparì durante il Wúrm ma ricomparve in epoca romana a scopo alimentare e da allora, con i rimboschimenti, ha rioccupato la propria nicchia ecologica.
|