INDICE
Introduzione
Complesso boschivo buccherese
Bosco Pisano e Bosco Frassino
Bosco Contessa e Bosco di S. Maria
Le Antenne di Monte Lauro
Le Carbonaie
Ecosistema bosco
I fattori del bosco
Fattori abiotici
Roccia
Clima
Temperatura

Fattori Biotici (flora e fauna)
Olivastro

Processionaria
Castagno
Raganella
Rospo comune
Discoglosso dipinto
Cerro
Lepre italica
Corbezzolo
Istrice
Leccio
Martora
Lichene
Donnola
Riccio
Olivo
Pino d'Aleppo
Lattario delizioso
Pino domestico
Volpe
Coniglio selvatico
Roverella
Ghiandaia
Ghiro
Allocco
Sughera
Zelkova siciliana
Robinia
Eucalipto

I FATTORI DEL BOSCO

FATTORI BIOTICI (fauna e flora)

CORBEZZOLO
Arbutus unedo,
Ummarièddu
Famiglia Ericaceae
Piccolo albero di grande longevità, il corbezzolo è un tipico elemento sempreverde della macchia mediterranea diffuso prevalentemente lungo le coste. In passato era considerato l'albero simbolo del patriottismo rappresentando il tricolore col rosso dei frutti maturi, il bianco dei fiori ed il verde delle foglie. Ebbe molto successo come pianta ornamentale durante il Risorgimento. Resiste ai terreni calcarei meglio delle altre specie della stessa famiglia. La sua caratteristica è di portare fiori e frutti nel medesimo periodo, in autunno, assumendo un valore ornamentale non indifferente. A un anno dalla fioritura si formano le bacche che, inizialmente gialle, maturano in rosso vivo. I frutti sembrano fragole, hanno la superficie verrucosa, sono commestibili ma non particolarmente gradevoli. Lo stesso nome latino ne ricorda il sapore non entusiasmante; infatti "unedo" deriva da"unum tantum edo" che significa "ne mangio uno solo". La parte erboristicamente utile della pianta è costituita dalle foglie. Foglie e frutti sono ricchi di tannino, quindi astringenti. La pianta contiene l'arbutoside, sostanza leggermente antisettica del tratto uro-genitale. Il corbezzolo è la pianta a più alta percentuale di tannino; la corteccia contiene il 45% di tannino, contro il 9-19 del lentisco (foglie), il 5-10 della roverella (corteccia), il 20 del noce (frutti), il 25-31 della quercia vallonea (cupole delle ghiande).

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