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Questo dolce prende il nome dal secondo paese di Sicilia (dopo Scicli) e del modo in cui la Madonna appare in groppa ad una bianca giumenta. Nel 1090 la vergine, apparsa su un bianco destriero, guida l'esercito di Ruggero il Normanno e mette in fuga i Saraceni sbarcati sulle spiagge di Donnalucata. nel 1820 aiuta i patrioti brontesi ad allontanare l'esercito borbonico comandato dal principe della Catena e a scongiurare una brutale repressione. E' lo storico Benedetto Radice a raccontare del meraviglioso avvenimento in cui la Vergine appare a Bronte su una bianca asina e, adeguandosi ai tempi, non bandisce una spada fiammeggiante ma una più prosaica e terrorizzante pistola: |
Ingredienti: 1 kg. di farina, 1200 gr. di zucchero, 200 gr. di strutto, 4 tuorli, 2 bustine di vaniglia, 1 kg. di pistacchi spellati e tritati finemente, cannella e acqua di rose. |
Si pelano i pistacchi scottandoli in acqua bollente e, dopo averli macinati finemente, mescolateli ad 1 kg. di zucchero, la cannella e l'acqua di rose. Preparate quindi la pasta impastando la farina con lo strutto, 200 gr. di zucchero, i tuorli e le bustine di vaniglia; dopo averla lavorata a lungo stendere la pasta e ritagliarla a cerchi. mettere nel centro una cucchiaiata di impasto su ogni sfoglia, chiudere la pasta ammaccando i bordi con una rotella per farli combaciare. Passare a forno a 200 gradi finché s'indorano.
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